Buon esordio dietro la macchina da presa della Kravitz in una storia cruda sulla violenza di genere
Una storia drammatica che mette in scena in maniera cruda il tema della violenza di genere. Ma è soprattutto una critica nei confronti della società contemporanea. Nonostante l’idea non sia originale e il ritmo eccessivamente accelerato nella seconda parte, dunque con una scrittura ancora da aggiustare, il film si rivela un ottimo debutto dietro la macchina da presa per Zoe Kravitz. Ma c’è un’altra sorpresa: l’interpretazione di Channing Tatum del miliardario Slater King, con i suoi segreti nascosti. Una durata giusta, poco più di un’ora e mezza, per una pellicola che ha sicuramente preso spunto dall’attualità, rendendola a tratti disturbante.