Gli Oscar non sono una verità assoluta. È una premessa necessaria, scomoda che continua a farsi largo tra gli addetti ai lavori e non solo. Non si tratta di invidia ed è la stessa storia del cinema a testimoniarlo. Sono tanti i film che pur non avendo portato a casa alcuna statuetta (o decisamente meno rispetto alle aspettative) sono da considerarsi dei veri capolavori. Ne abbiamo selezionati dieci. Film che con il passare del tempo spesso sono stati rivalutati dal pubblico e dalla critica (a eccezione del decimo, che appartiene alla storia recente, ma è da inserire tra gli “snobbati” per una serie di motivi che leggerete più avanti). Sono messi in ordine cronologico, non di importanza. È bene ricordarli, e magari recuperarli per chi li avesse persi.
Quarto Potere
Considerato tra le pietre miliari della storia del cinema, il lungometraggio d’esordio di Orson Welles ottenne nove candidature ai premi Oscar nel 1942, inclusa quella di miglior film. Ne vinse solo una per miglior sceneggiatura originale, premio che andò a Welles e a Herman J. Mankiewicz. A oggi però è ancora una pellicola tra le più venerate e soprattutto studiate dagli appassionati della settima arte, e non solo.
La vita è meravigliosa
Un classico che porta la firma di Frank Capra. Ottenne diverse candidature agli Oscar, incluse quelle per miglior film e miglior regia. Non vinse nulla. Quell’edizione sancì il trionfo de I migliori anni della nostra vita di William Wyler. Capra riuscì però a ottenere un Golden Globe per la miglior regia. Fu inserito dall’American Film Institute (AFI) tra i cento miglior film statunitensi di sempre.
La donna che visse due volte
Tra i capolavori di Alfred Hitchcock, con titolo originale Vertigo, ebbe un percorso travagliato. Quando uscì, ottenne infatti uno scarso riscontro da parte del pubblico e della critica, per poi essere successivamente rivalutato. Fu candidato soltanto a due premi, miglior scenografia e miglior sonoro, senza portare a casa alcuna statuetta.
Il lungo addio
Dall’omonimo romanzo di Raymond Chandler, Robert Altman porta in scena l’indagine del detective Philip Marlowe, interpretato da Elliot Gould. Non ricevette una grande accoglienza, probabilmente per i cambiamenti fatti rispetto al testo originale. Così come non ottenne nessuna candidatura agli Oscar, statuetta che invece venne consegnata ad Altman nel 2006 come premio alla carriera.
Shining
Il film di Stanley Kubrick, considerato tra i più iconici di sempre, non ha ottenuto neanche una candidatura. Anzi è stato persino candidato ai Razzie Awards, per peggior regia e peggior attrice a Shelley Duvall, anche se quest’ultima è stata revocata nel 2022. Per quanto riguarda Kubrick, tra i più leggendari cineasti di sempre, ha vinto un solo Oscar con 2001: Odissea nello Spazio, ma non da regista o sceneggiatore bensì per migliori effetti speciali.
Blade Runner
Considerato un capolavoro del genere fantascientifico, il film di Ridley Scott non ha ottenuto alcun Oscar. Nel tempo ha saputo però conquistarsi un forte riconoscimento da parte della critica e del pubblico, trasformandosi in un cult. Fu realizzato un sequel, Blade Runner 2049, uscito nel 2017 per la regia di Denis Villeneuve, che però vinse due premi, miglior fotografia e migliori effetti speciali.
Taxi Driver
Un capolavoro indiscusso, in grado di influenzare un’intera generazione di cineasti. Per non parlare del suo impatto culturale. Vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes, il film di Martin Scorsese ottenne quattro candidature agli Oscar, tra cui miglior film. Non vinse nulla, nonostante la leggendaria interpretazione di Robert De Niro (“Ma dici a me?” allo specchio è una scena che ha fatto la storia del cinema).
C’era una volta in America
Nessuna candidatura per l’ultimo film della carriera di Sergio Leone. Presentato fuori concorso alla 37° edizione del Festival di Cannes, la pellicola interpretata da Robert De Niro e Elizabeth McGovern non venne considerata dall’Academy. Anche quest’opera è stata rivalutata col passare del tempo, guadagnandosi un posto nell’Olimpo del cinema.
Pulp Fiction
Tra i film di maggiore importanza degli anni Novanta, vinse solo un Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Il lungometraggio di Quentin Tarantino, autore del copione, era stato nominato in diverse categorie, incluso miglior film, miglior regia e miglior attore non protagonista. È ancora oggi considerato un vero e proprio cult.
Barbie
Il grande escluso della storia recente degli Oscar. Il film di Greta Gerwig sull’iconica bambola della Mattel, interpretata da Margot Robbie, è stato il campione d’incassi della stagione cinematografica del 2023. È diventato il primo film diretto da una donna a incassare oltre un miliardo di dollari in tutto il mondo. Nonostante le molteplici candidature, portò a casa la statuetta solo per la miglior canzone con “What Was I Made For?” di Billie Eilish. Fece scalpore l’esclusione della Gerwig dalla categoria miglior regia.
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